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al testo di Serenella Menichetti
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PSORIASI
Brillava l'abito, nell'arancio del sole. Risplendeva celando, nell'oro del grano. Mentiva nel rosso dei papaveri. Nel volto il calore d'un raggio spruzzava di giallo le stanze.
E la pelle piangeva !
E, tu che indossavi quel nome di quiete sussurravi, regalando girasoli, -Voglio solo sole dalla mia finestra!-
Sanguinava la pelle.
E,il sereno, scacciava con i suoi drappi di seta rosa, il cupo della voce “Zitto non la voglio ascoltare !”
La pelle parlava per lei.
l'anima assiderata, seppelliva nel gelo la sua voce, il derma rivelava al vento il suo segreto.
Urlava dolore, pungendo.!
Mentre l'abito colorato, il cappello i fiocchi tra i capelli e, i gioielli di bigiotteria, insieme al tuo nome spavaldamente ridevano di giallo.
Gridava la pelle con squame di serpente!
Che camuffavi d'effimero e tulle per ingannare gli occhi dei ciechi. L'anima, attendeva nella bara di cristallo.
E l'adolescenza periva, annegata nella trasparenza d'una coppa di champagne mai riempita, del primo ballo. E, quel tempo che correva camuffato d'un giallo sbiadito che non teneva più.
Un grido nero urla !-BASTA! Voglio sapere ! E, PLOP! Il tappo si allenta ed esplode, la bottiglia si stappa! Segni neri volano: ad uno, ad uno, si dispongono in fila, affollano un foglio bianco.
S' allungano e si distendono si arrotolano, parlano ! Forme nere danzano insieme. Ballerine eleganti da calzamaglia velate Svelano a te e al mondo la verità. |
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